I primi approcci al minimalismo: cosa vuol dire diventare minimalista
COS'E' IL MINIMALISMO?
Il minimalismo è un movimento o stile di vita che cerca di ridurre al minimo gli eccessi materiali e concentrarsi sulle cose che sono considerate essenziali.
LO STILE DI VITA
Questo stile di vita promuove la semplificazione del nostro quotidiano, eliminando il superfluo sia dal punto di vista materiale che emotivo.
Approcciando a questo modo di vivere, si inizia un percorso di eliminazione di tutto ciò che pensiamo ci possa/debba servire nella vita ma che in realtà non fa altro che “appesantirci” a livello emotivo e a renderci schiavi del materialismo.
Riflettendo sulla necessità di eliminare il superfluo ci si renderà conto di come tutto ciò è collegato con lo stress e il disordine: più si possiede, più si è stressati per il caos e per il legame che si crea con tutto ciò per il quale abbiamo speso soldi, a volte inutilmente.
I PRIMI TRE PASSI VERSO UNO STILE DI VITA MINIMALISTA
- Perchè?
In primo luogo se sei arrivato a leggere il mio articolo significa che ti stai informando sul minimalismo, su questo stile di vita o ne sei comunque attratto o semplicemente incuriosito.
A mio parere il primo passo per intraprendere questo percorso è rendersi conto del motivo: "Perché vuoi abbracciare questo stile di vita?"
¶
Le risposte possono essere diverse, potresti essere arrivato ad un punto nella tua vita in cui non riesci a smettere di spendere i tuoi soldi malamente e non possiedi risparmi, potresti essere una vittima del fast fashion oppure senti un peso emotivo che non ti lascia spazio, come se avessi un macigno da portare sempre con te.
Cerca di capire la tua motivazione, ti sarà più facile per stabilire obiettivi chiari e avere una visione del risultato finale.
- L'analisi
Valuta tutto ciò che possiedi: fai un’attenta analisi e prova a renderti conto di tutto ciò che è di tua proprietà.
Ti stupirai nel vedere quanti oggetti, vestiti, utensili, macchinari ecc. tu hai comperato in passato ma non usi o, addirittura, non ti ricordavi nemmeno di avere perché erano nascosti in qualche angolo remoto di casa.
Questo è un passo fondamentale e richiede tempo, è il tuo momento di “analisi” che è necessario per rendersi conto di come siamo stati abituati dalla società ad essere materialisti.
Se ti può essere utile, scatta con il telefono delle foto a tutte le cose che hai disperso per casa, in soffitta o in cantina.
Io ad esempio mi ero creata una lista sul computer.
- Tatto e vista
Il terzo passo lo chiamerei: tatto e vista. Sei pronto per iniziare ad eliminare il superfluo, ciò che non ti porta più gioia ma è importante dividere tutto per categoria.
Puoi iniziare scegliendo l’abbigliamento: in questo caso poggia sul letto o su un tavolo una parte del tuo abbigliamento (le gonne, le t-shirt, i jeans…), tocca il vestito con mano e senti se quell’ oggetto ti sta dando emozioni o sono li nel tuo guardaroba solo per paura di un vuoto.
Il vuoto di “non avere abbastanza cose da mettere”, il vuoto che pensi venga dall’esterno ma invece è dentro di te. Se senti che puoi fare a meno di quel vestito nella tua vita, mettilo in un sacco o in una borsa e non guardarlo più.
Quest’ultima fase è la più difficoltosa, cercherò di approfondirla meglio nell'articolo: L’eliminazione del superfluo nel mondo minimalista, per riuscire ad essere il più dettagliata possibile.
LA MIA ESPERIENZA PERSONALE
Innanzitutto mi sento di dire a chi è alle prime armi, che non esiste un giusto o uno sbagliato su come una persona deve essere minimalista.
Mi spiego: io in questi mesi ho svolto una pulizia emotiva ma soprattutto materiale.
Ho svuotato la mia camera e messo in vendita/regalato ciò che non utilizzavo o ritenevo superfluo, ma per ogni individuo le esigenze cambiano: per me può essere superfluo e non importante possedere una borsa da palestra o una piastra per i capelli perché non utilizzo questi oggetti, ma non potrà essere così per chi si allena settimanalmente o per chi ama avere i capelli lisci e utilizza la piastra lisciante.
Sicuramente quello che consiglio è di darsi una chance e non mollare al primo colpo, perché è vero e ci sono passata anche io, le prime settimane non si avrà la forza di fare questo cambiamento radicale nella propria vita.
Io stessa ho aperto e chiuso per giorni il mio guardaroba, le scarpiere, tolto le cose dagli scaffali e poi rimesse al proprio posto, perché sentivo di non essere ancora pronta a fare questo passo.
Ma continuandomi a documentare sono arrivata al fatidico giorno (o meglio, ai fatidici giorni) in cui ho iniziato a liberarmi di tutto quello che non utilizzavo più.
¶
È stato un processo lungo e faticoso ma che mi ha liberato da pesi emotivi e soprattutto materiali molto ingombranti; questo può comportare anche l'adozione di uno stile di vita più sostenibile e consapevole verso l’ambiente, contrastando l’industria della moda e il fast fashion.
Nei prossimi articoli parlerò di come approcciare al minimalismo passo per passo e di quali spunti mi sono stati d’aiuto.
Per concludere voglio rassicurare chi è titubante: ce l’ho fatta io che sono sempre stata (a detta di tutti) molto materialista e attaccata ai beni materiali.
Ora invece non voglio più spendere nulla perché so di possedere tutto ciò di cui ho bisogno per vivere una vita dignitosa!
Comments powered by CComment