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  • L'imperfezione nell'era del perfezionismo da social network
01 Luglio 2024

COSA MI FA DAVVERO PAURA?

Scorro Instagram, faccio un salto su Facebook, accendo la televisione e non trovo altro che immagini e video di blogger, influencer, VIP: persone che non fanno altro che mostrare bellezza, felicità, finzione, perfezionismo.

IL PERFEZIONISMO

Se cerchiamo la definizione di perfezionismo, troveremo diverse spiegazioni di come questa caratteristica faccia parte di un tratto di personalità: infatti la persona che ne soffre è alla ricerca costante della perfezione e spesso presenta una forte auto-critica. È in continua ricerca di performance di alti standard e non accetta gli errori altrui e soprattutto non accetta i propri, sentendosi insoddisfatta in ogni situazione per via di un'idealizzazione irrealistica della realtà.

 

LA PERFEZIONE SUI SOCIAL  E GLI EFFETTI SULLA MENTE

Negli ultimi anni i social network, piattaforme create per unire, interagire e creare contenuti interessanti, si sono letteralmente riempiti di video e foto di cosiddetti "influencer" intenti a mostrare immagini e video finti e ritoccati, alla costante ricerca dell'approvazione degli altri, e soprattutto, di loro stessi.

Ebbene si, ritoccare foto, presentare solo i momenti più belli della propria giornata o millantare una vita idilliaca e una famiglia da "Mulino Bianco", oltre ad essere inverosimile è anche un modo di presentare se stessi fingendo di essere qualcosa che in realtà non si è. Una ricerca costante del perfezionismo e dell'approvazione dei propri follower.

La psicologia ci dice di come tutto questo possa portare conseguenze negative come:

  • Ansia e pressione sociale: le persone si sentono in continua competizione con gli altri e sviluppano con il tempo stati di ansia, attacchi di panico e fobia sociale, dovuti dal fatto di non essere mai abbastanza "belli, intelligenti, divertenti" ecc.

  • Isolamento: far vedere e credere al resto del Mondo che si è perfetti e impeccabili crea una maschera che difficilmente si può togliere: a lungo andare questa finta facciata creerà solamente uno stato di isolamento e solitudine.

  • Depressione: una forte autocritica, stati di costante insoddisfazione, bassa autostima, isolamento sociale: la depressione da perfezionismo è una condizione in cui l'estremo perfezionismo contribuisce allo sviluppo di sintomi depressivi invalidanti che, devono essere trattati in terapia.

 

L’incremento dei casi di depressione, autolesionismo e suicidio tra le adolescenti statunitensi tra il 2012 e il 2018 (Jean M. Twenge, 2020)

 

IL MIO PERCORSO "DETOX" PER RIBELLARMI AL  PERFEZIONISMO DA SOCIAL

Dati alla mano, diversi studi hanno affermato che un'esposizione costante ai social ha conseguenze molto negative e l'utilizzo del cellulare rende più tristi e depressi: "La diffusione degli smartphone viene definito come il singolo fattore più influente nell’incremento storico dei casi di suicidio, ansia e depressione tra gli adolescenti, non soltanto negli Stati Uniti".

Io personalmente ho letto diversi libri a riguardo e, parlandone a cuore aperto, ho avuto molta difficoltà a gestire i miei rapporti con Instagram e Facebook.

Non a caso diverse volte ho provato a cancellarmi o disattivare i miei profili social.  

 

Ciò che più mi allarmava era il fatto che oltre a perdere diverso tempo "online" senza rendermene conto, continuando a guardare video di influencer e blogger non facevo altro che paragonarmi a loro, ed intristirmi.

Fortunatamente, con la nascita del mio blog, sono riuscita a trovare delle tecniche e tattiche per evitare di entrare nel vertice dei social network e di finirci risucchiata:

  • Applicazione social SI, ma solo sull'iPad: questa è stata la mia prima rivoluzione ed evoluzione. Utilizzando i social solo sull'iPad, non sono connessa 24 h su 24 ma solo 1 ora la sera, quando sono a casa nel letto. Durante il giorno, non ho accesso a queste app. Sinceramente, un'idea che mi ha salvato.

  • Qualità, non quantità: seguivo persone di ogni tipo, principalmente del mio paese di origine, o blogger dai contenuti poveri. Ora seguo meno di 100 account e nessun blogger che esalta la perfezione e la finzione. Cerco solo autenticità.

  • Less is better: ho ridotto il tempo trascorso sui social media per evitare di confrontarmi costantemente con gli altri e di essere influenzata dalle rappresentazioni idealizzate della vita degli altri.

  • Relazioni offline: Investire tempo nelle relazioni personali e nelle attività che portano gioia nella vita offline ha ridotto l'importanza e l'impatto dei social media sulla mia autostima e sul mio benessere emotivo rendendomi meno schiava dai social network.

Ribellarsi al perfezionismo dei social network richiede un impegno costante verso la propria autenticità, il rispetto di sé e la valorizzazione delle proprie esperienze uniche, ma in questo Mondo sempre più connesso, è l'unica via di fuga verso la libertà.

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