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Problemi digestivi e reflusso: l'aspetto psico-emozionale

01 Luglio 2024

COS’E' IL REFLUSSO

Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui l’acido dello stomaco che serve per digerire gli alimenti, risale nell’esofago fino alla laringe e alla faringe intaccando anche le corde vocali.

Spesso questo avviene a causa di un malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore o per cattive abitudini (fumo, alcol, cibi grassi).

Ho sempre sofferto di mal di gola e raffreddore: ogni inverno viene a farmi visita, almeno due volte all’anno con annessa febbre e tosse rauca.

Per me questa era ed è tutt’ora la normalità, il mio tallone d’achille: l’inverno, la neve, il freddo non fanno proprio al caso mio. Peccato che io sia nata in Trentino!

Mi resi conto che non era normalità per me continuare ad ammalarmi a settimane alterne, con qualche linea di febbre, mal di gola invalidante, disfonia, tosse e raffreddore con perdita di sangue dal naso.

Dopo qualche mese passato ad imbottirmi di aerosol decisi di fare delle visite da due otorinolaringoiatri diversi ed arrivò la diagnosi: faringite cronica con componente di reflusso. 

Io di reflusso non avevo mai sofferto e anzi, ho sempre mangiato di tutto senza grandi problematiche né a livello di acidità di stomaco né a livello di peso, sono sempre stata magra.
La diagnosi mi lasciò esterrefatta: guardandomi la gola mi resi conto che, come aveva detto il medico, la mia faringe era a macchie rosse e bianche con marcata reattività dei linfatici che si trovano sotto la mucosa, il tutto visibile anche ad occhio umano.

 

LA CURA MEDICA

Il secondo otorino che mi visitò mi disse che aveva lo stesso problema e prendeva esomeprazolo da tantissimi anni; inoltre, vedeva spesso problematiche di questo tipo su persone che per lavoro utilizzano molto la voce.

Mi disse anche che per guarire ci volevano almeno sei mesi, in cui avrei dovuto seguire una dieta ferrea che non irritasse l’esofago e prendere pastiglie con esomeprazolo.

 

ANDARE A FONDO NEL PROBLEMA: ASPETTO PSICO-EMOZIONALE

Premetto che sono sempre stata appassionata di Psicologia, sono iscritta a questa facoltà universitaria e sono del pensiero che spesso i problemi fisici che ci affliggono partono in primis dalla nostra mente.

Mi piace andare a fondo nelle cose e la diagnosi che il medico mi aveva detto per me non era esaustiva: “Per quale motivo in un determinato momento della mia vita stavo avendo dei problemi con il cibo e con la digestione?”
Iniziai ad informarmi, leggendo online, ascoltando podcast e leggendo libri sul reflusso. 

Ne trovai uno in particolare che spiegava come il reflusso gastroesofageo in molti soggetti era dato da diverse problematiche come lo stress o l’ansia.

L’intestino è dotato di un suo Sistema Nervoso Semi-Autonomo chiamato Sistema Nervoso Enterico (SNE) che comunica con il Sistema Nervoso Centrale (SNC) ed è dunque un secondo cervello. Molti studi scientifici parlano di come l’SNE e l’SNC siano responsabili di disordini gastrointestinali.

Questo spiega la relazione tra stress psicologico e disordini dell’apparato digerente e l’importante relazione tra l’asse intestino - cervello. 

Un altro fattore importante da non sottovalutare è che lo stomaco si trova sotto il muscolo del diaframma e a questo si lega attraverso il legamento gastro-frenico.

Il diaframma bisogna ricordare che è anche la sede delle emozioni: rabbia, paura, tristezza.

La rabbia repressa, le emozioni che non vengono “buttate fuori” e lo stress emotivo provoca contratture sia dello stomaco sia del diaframma, causando il suo abbassamento e la sua pressione costante, aumentando la possibilità di reflusso.

 

 

LA MIA CURA

Non esiste una cura uguale per tutti, ogni persona deve cercare di capire cosa l’ha portato/a ad avere determinati problemi di reflusso. 

Io personalmente sapevo di essere in un periodo stressante della mia vita a livello lavorativo, avevo a che fare con persone che non erano sulla mia stessa lunghezza d’onda ma anzi le trovavo giudicanti e sempre con il dente avvelenato contro tutto e tutti.

Sapevo di voler dare una svolta alla mia vita e cambiare completamente lavoro e nazione ma volevo sopportare ansia e tensione il più possibile: il risultato di mesi a stringere i denti sono sfociati in una faringite che mi ha distrutto a livello fisico e mentale.

Capendo quindi la causa del mio problema, ho cercato più soluzioni per contrastare il reflusso.

LA DIETA 

Via dalla tavola per qualche mese i cibi piccanti, i grassi, la cioccolata, gli agrumi, i pomodori, la menta, l’aglio, le cipolle, l’alcol e le bevande gassate, il caffè e il tè.

Inoltre, i pasti devono essere poco abbondanti, in orario (12 - 19),  leggeri e frequenti per evitare la pressione dello stomaco sull’addome nella fase digestiva.

IL PESO

Si deve mantenere un peso salutare perché l’eccesso di peso aumenta la pressione addominale e peggiora il reflusso.

IL SONNO

Assolutamente non andare a dormire dopo aver mangiato, bisogna aspettare almeno 3 ore per coricarsi e se è possibile utilizzare un cuscino apposito per sollevare la testata del letto.

LA GINNASTICA

Prediligere attività fisica pesante (attività anaerobica) la mattina per mantenere un corretto equilibrio neuro-endocrino e svolgere attività aerobica come camminate veloci o yoga il pomeriggio/sera.

LA PARTE PIU' IMPORTANTE: LA MEDITAZIONE E IL RESPIRO

Non parlo della meditazione/mindfulness che i social ci propinano in continuazione, basta recarsi almeno 30 minuti al giorno in un luogo tranquillo dove non si è disturbati, sedersi e chiudere gli occhi cercando di ascoltare il respiro e non pensare a niente. 

Rimanere con noi stessi, in contatto con noi, magari rendendosi conto della tensione che si ha alla pancia, o sulle spalle.

Respirare profondamente e cancellare dalla mente i pensieri negativi su noi stessi, essere presenti nel momento presente senza rimpiangere il passato o programmare il futuro.

Con il tempo e la costanza ci si rende conto di come il corpo ci parli tanto quanto la mente, spesso senza essere ascoltato.

 

Io ad esempio, con la meditazione mi sono resa conto di quanta tensione avevo accumulato a livello stomaco/diaframma, quante cose non dette, quante emozioni bloccate.

La parte più difficile è imparare a meditare, a sapere gestire l’ansia e a respirare in modo corretto, troverai un articolo che ho scritto sull'importanza dell'espirazione profonda e della correzione del diaframma per i problemi di reflusso.

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